Risotto al caffè
Merellir
Quando pensiamo al caffè, ci riferiamo principalmente ai periodi di pausa che ci concediamo durante il lavoro o lo studio, o al momento iniziale della giornata, in c’è bisogno di una carica per poter partire nel migliore dei modi.
Effettivamente, il caffè, la classica bevanda “nera”, si associa principalmente al determinato gusto e pensiero nella nostra routine.
Questo valore iconico che noi, spontaneamente, assegnamo al caffè, appare limitativo agli occhi di cuochi e apprendisti chef che, con questa bevanda, sono capaci di stupire attraverso la creazione di piatti unici, stravaganti, dai sapori unici combinati tra loro.
Non si tratta solamente di dolci o gelati, ma il caffè della migliore torrefazione di caffè può essere la base per alcune ricette apparentemente contrastanti per gusto e sapore.
In questo contesto può essere collocato, dunque, un primo piatto, un must per gli italiani e per le loro tradizioni culinarie: il risotto, ma non ai funghi, non allo zafferano, non al radicchio, ma al caffè!
Ebbene sì, la ricetta che verrà presentata tra poco, rappresenta uno dei tantissimi usi che vedono coinvolto il caffè, non tanto al bar o nella moka di casa, bensì in cucina: infatti, data la sua intigrante aroma, la bevanda nera si presta benissimo all’uso in cucina e per chi ma “osare” un po’ ai fornelli.
Inoltre, questo piatto è stato presentato da un illustre chef, Cracco, conosciuto a livello internazionale per l’originalità dei suoi piatti e per la sua partecipazione al talent show culinario Masterchef.
Si tratta certamente di un piatto sperimentale ed estremamente vario, poiché è possibile abbinarci acciughe, capperi o qualsiasi altro ingrediente che sia, però, compatibile con il sapore del caffè: infatti, se si esagera con la dose di questa bevanda, il rischio è di trovarci una pietanza troppo amara e senza amalgama, con il rischio di sentirci dire, da un nostro ospite: “Questo piatto è immangiabile”.
Tranquilli, non siamo su Masterchef, non vedrete sputare il vostro risotto o volare piatti per terra!
Per prima cosa prepariamo un brodo vegetale, utilizzando tre carote, quattro gambi di sedano ed una cipolla; dopodichè rosoliamo una cipolla rossa di Tropea per regalare al nostro piatto un sapore deciso.
Scegliamo il riso la cui qualità si mantiene al meglio durante la cottura e tostiamolo con un Moscato: consiglio un Moscato d’Asti o di Pantelleria.
Nel frattempo, aggiungiamo, a poco a poco, il brodo vegetale continuando a mescolare.
Prendiamo il caffè tradizionale macinato e lo diluiamo con acqua calda e, a metà cottura del riso, aggiungiamo dei capperi che taglieremo a rondelle.
Intanto, prepariamo uno strato di parmigiano reggiano alto circa 5 mm ed inforniamo per qualche minuto a 180 gradi in forno.
Quando manca circa 1 minuto aggiungiamo un po’ di caffè macinato e, a cottura completa del riso, aggiungiamo il burro ed il parmigiano, con una spruzzata di polvere di caffè, giusto per ottenere quel lieve contrasto con il sapore salato del risotto.
Poniamo il risotto nel piatto o in un cottapasta a nostro piacimento, bagnare delicatamente il riso con il brodo e, a piacimento, aggiungiamo una spruzzata d’olio.
Inserito in Gastronomia |
Nessun Commento »