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Milano Art Gallery: intervista a Graziella Schenetti in occasione della mostra personale “l’Anima oltre il tempo” organizzata da Salvo Nugnes

2 Gennaio 2014 da ufficiostampa

Intervista alla rinomata artista reggiana Graziella Schenetti, in occasione della sua prossima straordinaria mostra d’arte “L’Anima oltre il tempo” che inaugurerà Domenica 12 gennaio 2014, alle ore 18.00, presso la storica galleria milanese Milano Art Gallery, in via G. Alessi 11, con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes, agente di note personalità della cultura.

L’esposizione sarà visitabile, ad ingresso libero, fino al 27 Gennaio.

D- QUAL’E’ LA SUA FORMAZIONE?

R- Io sono autodidatta, ho lavorato anche un po’ come scenografa di teatro in Messico, in seguito ad un corso di Mimica e espressione corporea con un regista professionista di Bologna, Vittorio Possenti. Non ho quindi una vera propria formazione, non ho studiato arte ma dipingo da sempre. Dipingo sulla musica.

D- UN PARALLELISMO TRA PITTURA E MUSICA. PERCHE’ DIPINGE SULLE NOTE DI BACH?

R- Suono la chitarra acustica, amo la musica e ascolto da sempre Chopin e Bach. Ho frequentato anche amici e persone legate al mondo dell’arte, della musica e della cultura tra cui Direttori di teatro, con i quali si facevano tavoli di lavoro di progetti, come alla Bocconi di Milano per esempio, con il Maestro Treccani, grande pittore, che comunque non mi ha mai impartito lezioni di arte. Respirare queste atmosfere mi hanno sempre tenuta viva una certa curiosità, e anche una forte passione per tutto quello che era legato alla cultura, alla conoscenza, alla creatività.

D- COME CONCEPISCE L’ARTE E CHE FINALITA’ ASSUME?

R- Io trovo che l’arte sia la parte del sublime della vita, in tutti i suoi aspetti, dal cinema alla pittura all’architettura alla musica, credo che sia come Baudelaire la definiva nei suoi scritti, cioè “l’arte è necessaria all’uomo per trasportare la ragione ad altre altezze”. Credo che sia anche un grandissimo dono, con il quale però bisogna avere molta responsabilità, nei confronti anche delle persone a cui mostri le tue opere. A volte c’è purtroppo un concetto un po’ superficiale dell’arte, si pensa che si fa una mostra per esporre sé stessi, per il proprio ego, in realtà la responsabilità e il compito di chi fa arte è anche quello di trasmettere e risvegliare la sensibilità e le emozioni dell’essere umano. Soprattutto in un periodo come questo in cui ci sono valori traballanti generali e laddove la cultura sia considerata di nicchia in realtà secondo me è invece fondamentale, perché forma le persone, l’anima delle persone. Sono stata fortunata perché pur non avendo una famiglia con formazioni intellettuali ho incontrato nel mio percorso di vita delle persone che mi hanno sempre arricchita tanto.

D- QUALI SONO I SUOI PROGETTI FUTURI?

R- Adesso sono focalizzata sulla mostra, per la quale non ho neppure un dipinto, ma per me questo è normale, è un buon segno. Chi ha le quadrerie o gli atelier pieni di dipinti mi mettono “pensieri”, anche perché comunque i quadri devono essere generosamente ceduti secondo me. Sono lusingata di esporre alla prestigiosa Milano Art Gallery, perché mi darà anche modo di confrontarmi con una città che è il fermento culturale per eccellenza in Italia. Salvo Nugnes, organizzatore della mostra, è un vero e proprio imprenditore della cultura e un uomo intelligente: dimostra a tutti che d’arte si può vivere. Per quanto riguarda il futuro, spero di poter uscire anche all’Estero, per esempio New York o altre città.

D- COM’E’ STATO ESSERE SELEZIONATA PER LA “54° ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA”?

R- L’invito è stato fatto direttamente dal curatore della precedente Biennale di Venezia, Vittorio Sgarbi; lui ha sempre l’obiettivo di spargere intelletto ovunque in modo capillare, non solo in certi luoghi; alla Biennale aveva costruito tutti i Padiglioni delle varie regioni italiane e io rappresentavo appunto l’Emilia  Romagna. È stato molto bello; ho volutamente presentato opere monocromatiche, completamente bianche, che però a me sono molto care; queste traducono l’essenza, il concetto che prima le spiegavo, cioè il togliere tutto quello che è superfluo per arrivare a quello che realmente conta anche dell’essere umano, cioè l’anima, quello che, come qualcuno ha scritto, ci distingue da ogni altro essere vivente.

D- COME VALUTA L’ULTIMA BIENNALE?

R- La Biennale d’Arte di Venezia rimane un prestigioso biglietto da visita nel mondo, così come la Biennale del cinema. Venezia è adorabile come location, rimane una splendido contesto dove ricevere il resto del mondo e presentare quello che l’Italia culturalmente sempre e comunque produce. Ho anche avuto modo di incontrare alla presentazione del suo film Elisabetta Sgarbi, che ha una sensibilità artistica molto significativa, pulita e autentica, focalizzata sempre a valorizzare la cultura, quella non troppo fastosa, adornata di cose solo materiali, ma la parte un po’ più vera; trovo ci sia un’alta professionalità in questo e molta serietà. Inoltre penso che il cinema italiano stia riprendendo spazio e vigore nel mondo quindi in generale penso sia un’eccellenza italiana nel mondo riconosciuta.

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