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Origine delle lenti a contatto

14 Febbraio 2018 da Merellir

Le prime lenti

Alla fine del diciannovesimo secolo, medici e ottici tedeschi, svizzeri e francesi svilupparono lenti a contatto di vetro, basate su un’idea dell’astronomo britannico Herschel, cioè l’uso di una forma dell’occhio del paziente .

Queste prime lenti a contatto grossolane fatte di vetro pesante coprivano l’intero occhio e non lasciavano passare l’ossigeno, il che le rendeva molto disagevoli.
Negli anni ’30 e ’40, ottici americani introdussero per la prima volta materiali plastici rigidi in lenti a contatto il cui pezzo centrale era di vetro. Le prime lenti interamente in plastica compaiono negli anni ’50, ma fu solo nei primi anni ’70 che il diametro e lo spessore delle lenti a contatto raggiunsero gli standard attuali. Ma nonostante questi 40 anni di evoluzione, rimangono scomode per la maggior parte degli utenti a causa della loro rigidità.

Arrivo delle lenti morbide

Una caratteristica che scomparirà rapidamente a causa dell’arrivo sul mercato nel 1971 delle lenti rivoluzionarie firmate Bausch & Lomb. Queste lenti sono morbide e assorbono acqua. Più fini e più comode delle precedenti, queste offrono una vera alternativa agli occhiali per tutti coloro che soffrono di un’ametropia. Oggi, le lenti morbide rappresentano quasi il 90% delle vendite di lenti a contatto.

Soft o rigide?

Questa scelta dipende dal tuo difetto visivo, dalla tua correzione, dal tuo stile di vita, dai tuoi gusti. Anche se in gran parte in minoranza, le lenti rigide che hanno avuto successo sono diventate molto più comode. Le più moderne, note come RPG (rigidi permeabili al gas), in particolare soddisfano i portatori di secchezza oculare, a causa della loro alta permeabilità all’ossigeno, tuttavia, la differenza di permeabilità all’ossigeno tra lenti rigide e morbide tende a scomparire a causa dell’arrivo sul mercato di lenti morbide in silicone idrogel, un materiale che consente fino a 7 volte più ossigeno rispetto alle lenti morbide usuali e permette di tenerle per un mese, 24 ore al giorno senza pericolo di infezione o rischio di danneggiare gli occhi.

Flessibile o rigida, è il tuo oftalmologo che determinerà la lente più adatta a te.

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