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Elettrodomestici in casa, la classe (energetica) non è acqua

13 Luglio 2012 da serenapp

Solitamente quando ci si mette alla ricerca di elettrodomestici, si parte sempre con le idee un po’ confuse e si corre quindi il rischio di fare un acquisto sbagliato e comprare un prodotto in classe energetica elevata.

Nella scelta degli elettrodomestici prima di tutto bisogna individuare un budget a disposizione, poiché anche nel caso di strumenti casalinghi molto semplici come scope elettriche, frullatori e spremiagrumi, il divario di prezzo fra un modello e l’altro può essere considerevole; un prezzo maggiore non è sempre sinonimo di migliore qualità poiché il prezzo del costo finale dipende quasi sempre –oltre che dalle caratteristiche tecniche dell’oggetto- anche dal livello di affidabilità e dai materiali utilizzati dalle aziende costruttrici. Ci sono delle aziende, come la RCE-Group, che si occupano di realizzazione di elettrodomestici per conto delle grandi aziende di elettrodomestici e di elettronica, garantendo quindi l’ottima qualità dei prodotti finiti.

Altra voce che incide non poco sul costo finale del prodotto al consumatore, è la classe energetica di consumo, dato che più bassa è la classe, minore sarà il costo del prodotto, ma superiori saranno certamente anche i costi per l’alimentazione energetica.

E’ stimato che una famiglia media in Italia spende una cifra di 600 euro solo in energia per alimentare gli elettrodomestici di casa. Com’è possibile quindi trovare il giusto compromesso fra il nostro portafogli e il consumo di energia familiare? Prima di tutto il passo da fare è quello di recuperare la gioia e la bellezza della spremuta d’arancia fatta a mano, del parmigiano grattugiato senza l’aiuto di un apparecchio elettrico o dei piatti lavati a mano, di tutti qui gesti quotidiani che fino a qualche anno fa si potevano fare solo a meno. Una volta individuati gli elettrodomestici che consideriamo indispensabili nelle nostre attività quotidiane (si tratterà probabilmente di aspirapolvere, lavatrice, phon e simili) occorre poi scegliere sempre apparecchi che siano in classe energetica A o superiore (nelle etichette degli elettrodomestici è obbligatoriamente esposta un’etichetta energetica con la classe di appartenenza ed il consumo annuo). Nel caso in cui ne troviate, è possibile anche acquistare apparecchi con il marchio Ecolabel, realizzati secondo criteri di rispetto verso l’ambiente.

Altro comandamento della famiglia che non vuole sprecare elettricità, è quello di non lasciare mai gli elettrodomestici in standby, dato che questa fase di “preaccensione” ha un costo in media 50 euro all’anno per famiglia; per evitare questo spreco è sufficiente spegnere gli apparecchi oppure lasciarli in standby ma collegarli ad una ciabatta, che li può scollegare in simultanea quando non ci servono.

In alcuni casi, gli apparecchi vengono lasciati accesi praticamente costantemente, come nel caso del frigorifero, cha va scelto quindi in classe A o superiori, e va acquistato in rapporto alle reali necessità della famiglia (per una di 2-4 persone la capacità consigliata è di 220-280 litri); meglio poi se il freezer è separato dal frigo, in modo da poter essere scollegato quando non necessario.

I maggiori costi per la lavatrice sono invece determinati dalle temperature e dalla durata dei lavaggi, che con i detersivi ora in commercio, possono anche essere effettuati a basse temperature, contenendo i costi.

Serena R.

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