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Armonia e sperimentazione, elettronica con l’anima: White Noise, il primo album dei Kinky Atoms per la californiana Magnatune

15 Giugno 2013 da ambrosiajsi

Il disco d’esordio dei Kinky Atoms, tra suoni liquidi, ritmi elettronici febbrili oppure onirici, arpeggi agrodolci di chitarra, pulsazioni di basso e ricami minimali e delicati di piano. Fabio Properzi e Roberto Matarrese mettono a frutto la loro esperienza di polistrumentisti e produttori in un nuovo progetto dalle sonorità internazionali.

 

Kinky Atoms: il disordine, la frenesia dei ritmi alienanti di una società in cui si corre all’infinito senza una meta, l’orgia di luci, colori e fragori assordanti delle metropoli sovraffollate. E di contro il manto protettivo di un rumore bianco, a coprire tutte le frequenze. I Kinky Atoms sono i baresi Fabio Properzi e Roberto Matarrese ed hanno pubblicato in digitale a maggio 2013 il loro album d’esordio, White Noise, per l’etichetta indipendente californiana Magnatune, che è stata tra le prime a lanciare il download legale a pagamento e l’utilizzo libero delle licenze dei brani.

Nel loro DNA musicale, tra ascolti e possibili affinità, ci sono le produzioni di Nigel Godrich (Radiohead, Atoms For Peace, Air, ecc.), la combinazione perfetta di luminosità armoniosa e brividi elettronici della plinker music dei Notwist, il trip-hop fascinoso dei Portishead, la solarità dei Postal Service e le alchimie cangianti di Björk, il respiro cinematico della musica di Apparat, il post-rock etereo dei múm e quello più inquieto dei Tortoise, l’equilibrio tra musica suonata ed elettronica dei Suuns. I Kinky Atoms, infatti, forti della loro esperienza in qualità di musicisti polistrumentisti e produttori e della loro attitudine alla sperimentazione, manipolano e campionano gli strumenti “tradizionali” e li contaminano con drum machine e synths, in un progetto musicale dai suoni nettamente esterofili.

In White Noise pulsazioni di basso, arpeggi agrodolci di chitarra e soprattutto ricami minimali e delicati di piano proiettano un’ombra di calore intimo e di profondità su suoni di cristallo, franti e nervosi, elettronici o sintetici. A linee melodiche essenziali e dolceamare, affidate al canto, si associa la tensione di ritmi elettronici ora algidi, ora febbrili, ora onirici. L’elettronica cerca e trova così un’anima: nasce da un tocco prettamente umano, scalfendo e intaccando la perfezione del computer. Il motto del duo non a caso è brains can be electronic, computer core can be human.

Le dodici tracce del disco, scritte e prodotte dai Kinky Atoms, conducono tra scintillii di suoni liquidi, battiti frenetici e rallentamenti estatici come in Over Way, tra bassi scuri e cadenze più lievi e rasserenanti, tra ballate dominate da synths suadenti (The Rainbow Man) e l’incanto freddo del glitch, attraversato da un calore malinconico (Good Question), tra atmosfere luminose, seppur minate da un sottile senso di amarezza (Slow Motion), e momenti di dolcezza liquorosa (Ocean Breathe, scritta e cantata con Ermal Meta, già voce e autore della Fame di Camilla).

Nei versi dei dodici brani c’è la ricerca di una via di fuga da un presente incolore e soffocante, l’analisi introspettiva di cadute e fallimenti, ma soprattutto l’impulso verso una rinascita, la voglia di sfidare le paure ed aggrapparsi ostinatamente alla luce; c’è la consapevolezza dei propri limiti, così come dei tiri mancini della sorte, che atterra e manda in frantumi i progetti, ma anche la coscienza della necessità di non arrendersi al buio e non stancarsi mai di cercare un senso al proprio cammino e trovare il proprio posto nel mondo. L’araba fenice diffonde il suo canto oltre le strade momentaneamente sbarrate, attraversando ogni chiaroscuro, armandosi di autoironia o nutrendosi di sfumature malinconiche, proiettandosi verso approdi sognanti, mentre nuove sicurezze baluginano sotto forma di speranza.

I Kinky Atoms sono un connubio di sensibilità e professionalità affini e complementari:  Fabio Properzi rappresenta l’anima folle del progetto, Roberto Matarrese quella razionale.

 

Fabio, voce del duo, suona pianoforte, chitarra e basso; già mente e penna degli Ameba 4, con cui ha pubblicato nel 2006 un disco per Sugar Music, ha lavorato dal 2005 al 2012 come autore per la stessa etichetta ed ha partecipato nel 2007 all’album Deconstruction Of Postmodern Musician di Corrado Rustici. Roberto suona basso e chitarra e proprio in veste di chitarrista ha militato in diverse formazioni; come ingegnere del suono e produttore ha lavorato su progetti di varie etichette italiane, quali Universal Music Italia, Sugar Music, Carosello e Rai Trade.

 

Nel sodalizio artistico dei Kinky Atoms, Fabio e Roberto, oltre a suonare i loro strumenti,  si occupano entrambi di pc programming e campionamenti elettronici, in un lavoro in cui gli apporti musicali sono scambio continuo ed aperto, nell’ottica prevalente della produzione e della creazione comune di un proprio banco di suoni, preferita all’uso di suoni pre-impostati.

 

Il potere di suggestione delle sperimentazioni emozionali del duo è amplificato in concerto da performance multimediali, che coniugano elettronica suonata dal vivo in veri live-set e strumenti “classici”, musica ed evocativi visual-set con la proiezione di immagini, video e video mapping.

 

Link e contatti:

 

www.kinkyatoms.com    kinkyatoms@gmail.com

https://www.facebook.com/KinkyAtomsBand https://www.facebook.com/kinkyatomsmusic

https://twitter.com/KinkyAtoms

https://soundcloud.com/kinky-atoms

http://www.youtube.com/KinkyAtoms

 

Ufficio stampa:

Ambrosia Jole Silvia Imbornone press.kinkyatoms@gmail.com

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