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Antonio Balbi, straordinaria mostra alla Milano Art Gallery organizzata dal manager Salvo Nugnes

16 Dicembre 2013 da ufficiostampa

Intervistato il rinomato artista Antonio Balbi, in occasione dell’imminente mostra personale “Note cromatiche” che si terrà dal 9 al 24 Dicembre 2013, presso la storica Milano Art Gallery, con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes, agente di illustri volti della cultura.
L’esposizione inaugurerà Lunedì 9 Dicembre 2013, alle ore 18.00 con la partecipazione straordinaria del noto sociologo Francesco Alberoni, conosciuto e apprezzato a livello internazionale.

D: Un ricordo sugli esordi nel mondo dell’arte;
Balbi: Risalgono all’età adolescenziale, perché fin da ragazzino sono stato molto attratto e affascinato dai colori, nella loro ampia varietà di toni e sfumature cromatiche. Li ho concepiti come un “paiolo” virtuale da cui attingere interessanti spunti e stimolanti idee da applicare nella mia ricerca stilistica personalizzata per arrivare a crearmi un percorso originale nell’elaborazione di opere, in cui il colore è elemento protagonista indiscusso impresso sulle tele. Ho frequentato l’Accademia a Roma, ma mi considero un artista autodidatta.

D: Una riflessione sul concetto di arte;
Balbi: Tendenzialmente ricollego il concetto di arte alla cromoterapia, proprio per l’importante funzione benefica, che l’uso dei colori, fatto con utilizzo sapiente e mirato, può offrire ai fruitori delle opere, anche come preziosa chiave interpretativa dei messaggi in esse racchiusi e di quanto è possibile comunicare e trasmettere mediante l’arte terapia e le sue molteplici espressioni.

D: Com’è avvenuta la sua evoluzione nel percorso artistico?
Balbi: Da un iniziale approccio all’arte attraverso uno stile prevalentemente figurativo mi sono gradualmente accostato a una dimensione artistica informale, in cui la forma intesa nel senso più tradizionale della rappresentazione è stata assorbita nel colore, fondendosi e amalgamandosi ad esso in armoniosa simbiosi e perfetto equilibrio. Ho quindi accolto una concezione di arte concettuale di matrice informale.

D: Come nasce l’opportunità della prestigiosa mostra nello storico contesto della “Milano Art Gallery” organizzata dal manager Salvo Nugnes?
Balbi: Ho avuto l’occasione di conoscere il manager Salvo Nugnes e apprezzarne la sensibilità e la propensione artistica. In questi mesi di contatto ci siamo per così dire “corteggiati reciprocamente” fino ad individuare il periodo migliore per l’allestimento di questa mia mostra personale alla “Milano Art Gallery” scegliendo anche un periodo molto strategico collegato alle festività natalizie, dal 9 al 24 dicembre.

D: È compiaciuto di questa imminente mostra milanese?
Balbi: Assolutamente! La location è assai congeniale per ospitare le mie opere, poi è luogo di prestigio per mostre ed eventi culturali di grande portata. Non potevo pensare a situazione più adatta e sono certo, che tutta l’organizzazione sarà gestita in modo ottimale.

D: Ci racconta il suo impegno sociale connesso al suo percorso artistico?
Balbi: Da sempre coniugo la passione per l’arte all’impegno di tipo benefico solidale, devolvendo parte del guadagno ricavato dalla vendita delle mie creazioni in beneficenza ad associazioni e enti di varia tipologia. A Milano ho individuato una mensa creata per aiutare poveri e bisognosi, ma mi hanno molto colpito anche le recenti tragedie avvenute in Sardegna e nelle Filippine. Farò il possibile per dare il mio contributo concreto a queste giuste cause sociali.

D: Quante opere verranno esposte e quali tematiche ha scelto di portare in mostra alla “Milano Art Gallery”?
Balbi: Saranno esposte circa 40 opere, inserite in quattro tematiche principiali: la prima dedicata alla cromoterapia con un viaggio virtuale nel vivace mondo dei colori; la seconda rivolta all’immagine del Cristo rappresentato senza croce per dare ancora più risalto alla sua condizione di estrema fragilità, debolezza e povertà; la terza, che delinea l’intensa metafora esistenziale del circo della vita e del ruolo dell’uomo in eterna esibizione per provare e dimostrare agli altri la propria superiorità; la quarta, che accoglie una serie nuova di opere formulate in chiave speciale, poiché sono visibili in 3D con appositi occhialini oltre che in 2D, per dare all’osservatore spunti interpretativi diversificati e stimolare la fantasia e l’immaginazione con differenti proiezioni e prospettive visive, in base alle percezioni sensoriali recepite.

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