Comunicati stampa

Ciao lettori e lettrici,

vorrei presentarvi il mio libro: Per sempre vuol dire Morire.

So che accettare di intraprendere un libro sconosciuto (di un’autrice altrettanto sconosciuta) non è semplicissimo.

Non mi piace dilungarmi in queste occasioni; ritengo che ogni scelta (soprattutto le piccole cose come queste) vada a incidere sul nostro percorso di vita – quindi devono essere prese autonomamente e istintivamente.

Non voglio abbindolarvi, non voglio auto-celebrarmi, non voglio costringervi.

Il mio intento è raccontarvi in poche righe di cosa tratta Per sempre vuol dire Morire, il perché l’ho scritto, e perché ve lo consiglio.

Sarete poi voi a valutare se vale o meno la pena compiere questa scelta, condizionandovi il futuro.

Passo passo, iniziamo con la trama:

Amalia è una ragazza sola.
Lo è sempre stata; per talmente tanto tempo da portarla a pensare che fosse il suo solo destino.
In un giorno del tutto inaspettato, in un vecchio jazz pub posto in un quartiere da lei sconosciuto, incontra Giulio: esordiente cantante coetaneo; i suoi occhi verdi, e il suo modo di fare aggraziato e classico, intrigano la protagonista al punto da spingerla ad asfissiare per qualche tempo la sua prepotente socio-filofobia nonché complice delle sue continue fughe da felicità e stabilità.

La storia, accompagnata da un azzeccato sottofondo musicale, è ricollegabile a una treccia, composta da tre corposi elementi maledettamente premonitori:
La prima ciocca corrisponde all’illimitata passione di Ami nei confronti di quello splendente satellite chiamato Luna.
La seconda, incastrata tra la prima e la terza, racconta una promessa.
La terza e ultima massa di destino prende il nome dalla poesia preferita di Amalia: Per sempre, di Giovanni Pascoli.

La contorta e contraddittoria psicologia di Amalia accompagnerà il lettore fino a un finale sorprendentemente dolce, aggrappato con le unghie sanguinanti a sofferenze insostenibili.

– – –

Questa storia l’ho scritta per caso e partendo dal finale; la prima cosa che scrissi fu l’ultimo capitolo. In un paio di mesi il suo scheletro era terminato. E poi l’ho ripresa, e poi l’ho rimodellata (per l’esattezza tre volte), e ora eccola pubblicata. Ho dovuto farlo, altrimenti sarei andata avanti a modifiche senza mai portarla al capolinea.

Non penso sia perfetta o piacerà a chiunque, né diventerà mai un successo (inter)nazionale.

La verità è che sono molto timida. Parlo poco e ascolto sempre. Analizzo, studio, consiglio, ma mai racconto.

Così invece sì. Così riesco.

Perché vi consiglio il mio libro? Perché la il costo simbolico di un caffè in un bar (e senza sedersi a tavolino!), perché sono circa 120 pagine (leggi come: “dovesse non piacervi, in pochi giorni tornerete a essere liberi da questa tortura”), perché fa sorridere, ridere, piangere, e le canzoni al suo interno sono oggettivamente belle.

Cosa? Ah, sì! Lungo la lettura troverete dei titoli di varie canzoni: afferrate le cuffiette e digitate dove potete il nome della canzone che incontrate nella storia; continuate con la lettura e sciogliete i vostri pensieri nelle sinfonie.

Allora: avete voglia di lasciarvi condizionare da me?

P.S. mi farebbe un immenso piacere conoscere i miei (attuali, futuri, ma anche improbabili) lettori. Vi lascio i miei contatti, sperando in un vostro riscontro.

Amazon: Per sempre vuol dire Morire  (clicca sul link o copia-incolla la seguente stringa: http://www.amazon.it/Per-sempre-vuol-dire-Morire-ebook/dp/B00NTFELBC )

Email: lunaforelsket@gmail.com

Twitter: @lunaforelsket

Grazie a chi mi leggerà.

L. F.