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Il trattamento della sauna finlandese a confronto con la tecnica ad infrarossi

28 Marzo 2015 da Merellir

Le saune finlandesi sono un tipo di trattamento ormai utilizzato comunemente nei vari centri estetici, SPA o termali, ma non tutti sono a conoscenza dell’esistenza delle diverse categorie di questo bagno a vapore.
Non dimentichiamo l’emergere delle saune ad infrarossi, che differiscono dalle tradizionali saune e dai bagni turchi, in quanto, per molti, non appaiono tollerabili a causa dell’eccessivo calore o per l’umidità, con i conseguenti cali di pressione o malessere.
Mentre in quella finlandese vi è la necessità di fare la doccia, un’azione non apprezzata da molti, per lo sbalzo termico difficilmente sopportabile: la tecnica ad infrarossi, invece, può essere considerata come  un “bagno” di calore secco che regala una piacevole e rilassante sensazione di benessere, simile a quella che si prova esponendo il corpo al sole.
Le saune finlandesi, sono note per le loro straordinarie capacità di rilassamento e di disintossicazione, portando a degli effetti positivi su tutto il corpo, anche a livello psicologico, mentre, le saune ad infrarossi, possono essere considerate come una variante, se vogliamo dirla così, di quella tradizionale: la principale differenza è nei raggi infrarossi (R.I.), invisibili, che riscaldano direttamente il corpo senza riscaldare tanto l’aria.
Vi è, prima di tutto, una differenza di temperatura: la sauna finlandese registra un campo di temperatura che va dai 40°C ai 110°, mentre quella ad infrarossi è compreso tra i 30°C ed i 50°C, portando gli utenti ad un numero di sedute diverse a seconda della tipologia scelta.
In quella classica, è richiesta la partecipazione a più cicli di permanenza, solitamente 3 da 8 a massimo 20 minuti, mentre nell’altra, mediante il calore di profondità, basteranno 15 minuti per potersi riscaldare a sufficiente e recuperare energia, senza accantonare la possibilità di poter restare per un totale di 40 minuti a seduta.
Si ricorda, inoltre, come il nostro organismo assorba il calore dell’infrarosso più di quanto avvenga con l’aria calda nella sauna tradizionale, dato che si tratta di una terapia che penetra dentro la cute.
La temperatura più bassa che si può mantenere all’interno di una sauna ad infrarossi è di 60°C, senza perdere l’efficacia degli effetti rilasciati.
Per ottenere lo stesso i benefici di un normale bagno di calore, si può stare tranquillamente nelle saune ad infrarossi anche se si è impostata una temperatura bassa, in una sorta di sessione “soft”, magari tenendo la porta  del complemento aperta.
Il fattore tempo gioca un ruolo cruciale nel trattamento: nelle saune finlandesi, se vi è un’elevata temperatura, pochi minuti di permanenza necessitano d’essere alternati con la doccia fredda e il relax, mentre nella sauna a R.I. difficilmente si avverte la necessità o il desiderio di uscire prima che siano trascorsi almeno venti o trenta minuti di permanenza.

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