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Petrolio, l’ascesa dipende dagli USA e dalle tensioni geopolitiche

19 Maggio 2018 da helly

Se l’inflazione è diventata uno dei fattori cruciali per l’andamento dei mercati finanziari, il peso della componente petrolifera è aumentato decisamente. Il prezzo del petrolio incide in modo diretto sull’andamento dei prezzi al consumo, ed è per questo che molti analisti si affannano a cercare un possibile target della quotazione dell’oro nero. Dopo il recente aumento, alcuni ritengono che il barile possa giungere finanche a quota 80 dollari. Ma è davvero così?

Petrolio e tensioni geopolitiche

petrolioQuesta ipotesi non è affatto lontana, ma è probabilmente legata a una condizione. Ovvero che ci sia un peggioramento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, tale da comportare interruzioni dell’approvvigionamento. A metà maggio, ad esempio, gli USA potrebbero sanzionare l’Iran, uno dei maggiori esportatori di oro nero. Questo potrebbe causare un blocco più o meno temporaneo dei rifornimenti. E il prezzo, dopo una presumibile incertezza caratterizzata da una candela doji trading forex, salirebbe.

Che il petrolio stia vivendo una lunga fase rialzista è fuor di dubbio. Dall’inizio dell’anno il greggio WTI è salito del 13%, giungendo a trattare a 68 dollari al barile. Le quotazioni hanno beneficiato della crescita economica mondiale sincronizzata, che ha spinto verso l’alto la domanda di petrolio (ora è di 0,8 milioni di barili al giorno). Inoltre si continuano a vedere gli effetti dell’impegno dell’OPEC per ridurre la produzione. Questo ha permesso di riequilibrare domanda e offerta. La debolezza del dollaro ha fatto il resto, visto che in base alla tabella correlazioni forex tra valute correlate e commodities, esiste un rapporto inverso tra biglietto verde e oro nero.

La spinta produttiva USA

Bisogna però mettere in conto anche i fattori che potrebbero tirare al ribasso il mercato. Ad esempio la crescita della produzione statunitense, che ha raggiunto il record di 10,4 milioni di barili al giorno. Del resto più i prezzi salgono, più l’estrazione di petrolio torna ad essere vantaggiosa per le aziende. Anche per questo secondo molti l’elasticità della produzione americana rispetto al prezzo del petrolio sarà uno dei fattori chiave che potrebbe impedire all’oro nero di arrivare ben oltre i livelli attuali.

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