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Mercato del petrolio, dopo il rally si prepara la svolta ribassista?

5 Novembre 2018 da helly

Appena qualche settimana fa, le cose sembravano viaggiare alla grande per il mercato del petrolio. Il greggio era scambiato a un massimo di quattro anni e ormai “vedeva” la quota 100 dollari al barile. I tori del comparto energetico (ovvero quelli che untano al rialzo delle quotazioni) però hanno dovuto fare i conti con l’ennesimo ribaltone del mercato.

La caduta del mercato del petrolio

mercato del petrolioLe tre settimane “piene” di ottobre infatti si sono chiuse tutte in territorio negativo. Basta prendere i dati dei siti trading online affidabili per vedere come tanto il Brent (verso 65 dollari al barile, dopo aver raggiunto 76 a inizio ottobre) quanto il WTI (verso 75, dopo essere arrivato a 85) siano scivolati profondamente.

Il fattore che sta penalizzando il mercato è il forte rischio che l’equilibrio domanda offerta si stia capovolgendo ancora. L’eccedenza produttiva nel quarto trimestre è sempre più probabile. E quando c’è eccedenza di offerta rispetto alla domanda, il prezzo cala. Nonostante le imminenti sanzioni sul petrolio iraniano (in vigore dal 4 novembre), l’output complessivo non calerà visto che l’Arabia Saudita ha assicurato che si adopererà per compensare la perdita di petrolio dall’Iran. Washington ha annunciato di voler ridurre a zero le vendite del petrolio di Teheran, anche se sembra improbabile.

I fattori di allarme

Ma non è solo questo che incide sul mercato del petrolio. Le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate per 5 settimane consecutive. Inoltre le prospettive di crescita economica globale si stanno ridimensionando, dato il probabile impatto della guerra commerciale USA-Cina in corso. E se l’economia globale frena, la domanda di petrolio farà lo stesso. Tutto quindi induce a pensare che stiamo viaggiando verso l’eccesso di offerta sulla domanda.

Del resto anche dal punto di vista tecnico sembra tutto propendere per un cambio di rotta. La formazione di un pattern 123 (uncino) Ross è un segnale forte di una inversione di trend. Non è neppure un caso che gli hedge funds – che per mesi, proprio in vista dell’appuntamento di novembre, avevano accumulato scommesse rialziste sul greggio – hanno cominciato a liquidare posizioni. I fondi hanno ridotto le posizioni rialziste per sei settimane consecutive, spingendo quelle ribassiste ai massimi da un anno al Nymex.

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