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Cassazione penale: leoni, giaguari, tigri, leopardi e puma considerati come animali domestici? E’ reato

30 Novembre 2018 da dagata

Cassazione penale: leoni, giaguari, tigri, leopardi e puma considerati come animali domestici? E’ reato detenere animali pericolosi al di là dei rischi concreti per l’uomo. Non contano le modalità di custodia: non giova all’imputato lamentare che manchino prove scientifiche che i felini trovati in casa siano due puma. Irrilevante la consapevolezza della provenienza

Giro di vite per chi detiene animali pericolosi. Basta tenere in casa un animale pericoloso per incorrere nel reato ex articolo 6, comma primo, della legge 150/92 al di là del concreto rischio che rappresentano per gli esseri umani e delle modalità con le quali sono custoditi. Inutile allora per l’uomo al quale sono stati trovati nella sua abitazione due puma concolor protestarsi innocente per non essere stato consapevole di essersi messo in casa esemplari di specie in estinzione. È quanto emerge dalla sentenza 51839/18, pubblicata il 16 novembre dalla terza sezione penale della Cassazione. Inammissibile il primo motivo di ricorso dell’imputato, secondo cui mancherebbero prove scientifiche secondo le quali i due felini sequestratigli appartengano davvero alla famiglia Felidae e alla specie Puma. In realtà non riesce a mettere in discussione la motivazione della sentenza d’appello sulla ricostruzione dei fatti sulla natura e la specie degli animali che giravano liberamente nel suo appartamento. Inutile dunque obiettare che non sarebbe stato possibile l’accertamento per determinare se si trattasse di specie di animale a rischio di estinzione contemplate nell’allegato B del regolamento Ce 338/1997 ovvero di specie di animali contemplate nel dm 19 aprile 1996 e ritenute pericolose. Accolto invece il secondo motivo dell’impugnazione. Il Tribunale ritiene integrata la fattispecie di cui all’articolo 1 commi 1 e 2 del decreto legge 159/03, relativa a condotta di commercio e detenzione di aracnidi altamente pericolosi per l’uomo, diversa da quella contestata ed emersa nel corso del giudizio. Parola al giudice del rinvio. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, quello riportato nella sentenza non è un caso isolato. Basti ricordare, tra i tanti, che tra i beni confiscati di un boss a Lecce c’era anche una tigre, di razza siberiana, allevata nella masseria. In Francia, è notizia di quest’ultimi giorni che in alcuni appartamenti a Parigi sono stati trovati cuccioli di leone che vivevano come animali domestici da compagnia. Certi animali dovrebbero rimanere liberi e non costretti a una vita domestica che nulla ha a che vedere con la loro natura.

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