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Economia e Paesi, in caso di recessione chi rischia grosso è l’Argentina

3 Agosto 2019 da helly

L’economia mondiale sta inviando evidenti segnali di frenata. Anche se non ci sono ancora campanelli d’allarme che possano far pensare a una imminente recessione, le banche centrali sono sempre più propense ad assumere un atteggiamento accomodante per rilanciare la crescita.

I venti contrari dell’economia

Ovviamente non tutti i paesi sono uguali, e non tutti hanno armi a sufficienza per poter fronteggiare i venti contrari. Tra quelli più vulnerabili ci sono senza dubbio i paesi emergenti, quelli la cui economia è fortemente connessa alla crescita mondiale e ai capitali stranieri. Di recente l’agenzia Bloomberg ha condotto –  sulla base di dati del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale – un’analisi finalizzata proprio a verificare quali paesi sarebbero più esposti ad una eventuale recessione economica.

Argentina più a rischio

economia argentinaIl nome in cima alla lista è quello dell’Argentina, che precede Turchia e Sudafrica. Non a caso Moody’s e Standard and Poor’ hanno di recente emanato un alert sulla debolezza dell’economia argentina, e l’analisi tecnica ha evidenziato un rischio paese che è tornato a superare la soglia degli 800 punti base.

Secondo l’agenzia americana, ci sono almeno 5 elementi che rendono il paese sudamericano il più esposto al clima incerto di questi tempi. In primo luogo l’Argentina è gravata da un elevato debito estero di breve scadenza, che pesa al 40,5% sul prodotto interno lordo. In secondo luogo c’è una fortissima inflazione, che anche per colpa della svalutazione della valuta base è arrivata al 48,5% (l’obiettivo di governo è il 10%). In terzo luogo, l’Argentina ha un basso livello di riserve internazionali. In quarto luogo l’alto rapporto debito/Pil.

Elezioni a fine ottobre

L’ultimo elemento è lo scarso impegno con cui il governo sta affrontando i principali rischi temi caldi della sua economia. Per questo motivo diventa molto importante quello che accadrà di qui a pochi mesi, visto che a fine ottobre ci saranno le nuove elezioni, e una eventuale sconfitta di Mauricio Macri avrebbe come conseguenza per l’Argentina una maggiore difficoltà di accesso al mercato di capitali, con la conseguenza che il paese dovrebbe realizzare una ristrutturazione del debito che attualmente è quasi il 90 per cento del Pil.

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