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Brexit, l’accordo non cancellerà i problemi con un colpo di spugna

6 Maggio 2021 da helly

L’Europa e il Regno Unito sono rimasti per quattro lunghi anni in sospeso. Dopo il referendum che sancì la scelta di uscire dalla UE, il popolo britannico ha atteso un accordo su Brexit per conoscere il proprio destino. Con uno scatto sul filo di lana, le parti sono riuscite a raggiungere una intesa a fine 2020.

Ma sarebbe un errore pensare che sia tutto a posto, perché le incertezze continueranno ancora.

Accordo su Brexit e problemi

Il fatto è che l’accordo col Regno Unito su Brexit, è di una vastitbrexità e complessità mai vista prima. Del resto parliamo di un partner commerciale di primissimo piano, specie per quanto riguarda i servizi.
Ciò spiega il trattamento di riguardo su alcuni temi, ma anche il maggior rigore che la UE ha voluto adottare su altri.
Si pensi ad esempio alla necessità – assai rilevante per il settore auto e bevande britannico – di soggiacere alla normativa europea che impone di specificare in che misura i fattori produttivi provenienti da un altro paese possono essere incorporati nei prodotti britannici esportati nell’Ue. Sarà dura adeguarsi.

Commercio e burocrazia

Ma si pensi anche all’inevitabile attrito commerciale che comporteranno i nuovi controlli alle frontiere e delle dichiarazioni doganali. Mettere delle barriere del resto ha sempre un costo per tutti. Per le aziende britanniche si stima che sarà circa 7 miliardi di sterline (9,4 miliardi di dollari) all’anno. Senza considerare i rallentamenti dovuti all’aumento della burocrazia.
Certo, non ci sarà un slippage, ma la conseguenza di tutto ciò è che il volume di scambi tra Regno Unito e Ue, potrebbe contrarsi di circa un terzo e ridurre il prodotto interno lordo del Regno Unito di circa il 5-7% nell’arco di 10-15 anni.

Ma l’impatto negativo non sarà soltanto per il Regno unito. Tutti i Paesi della UE che fanno grandi affari oltremanica (tra cui l’Italia) subiranno un contraccolpo anche dopo l’accordo su Brexit.

Regno Unito e finanza

Nel complesso, quello che sembra evidente è che il Regno Unito dovrà ridisegnare la struttura della sua economia. Finora aveva come cardine il settore finanziario, del quale era leader. Ma perdendo questo scettro, ci sarà un impoverimento (relativo) del suo mercato finanziario e di conseguenza della sterlina (e delle altre valute correlate). Adesso dovrà virare verso altri pilastri, che chiederanno notevoli investimenti.

E qui sorge un altro problema: il Covid. Come tutti i Paesi, anche la Gran Bretagna ha dovuto aumentare un già ampio deficit di bilancio a causa della pandemia. Le misure di sostengo anti-pandemia, dovranno essere affiancate da quelle per adeguarsi alle nuove relazioni commerciali con l’Ue. E ciò potrebbe far crescere il rapporto debito/Pil molto rapidamente.

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