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Raffaello Molina: “Italia, Paese fragile ma consapevole del proprio patrimonio artistico”

16 Luglio 2021 da articolinews

Raffaello Molina è fondatore e Presidente di Fondazione Prisma, nata nel 2020 con lo scopo di avviare progetti di rigenerazione edilizia nelle città italiane.

Raffaello Molina

Raffaello Molina: punti di forza e debolezze del patrimonio italiano

Ridare vita a edifici e spazi storici come palazzi, cinema o ex siti industriali per promuovere una cultura libera per tutti i cittadini italiani. È la mission di Fondazione Prisma, ente che nasce a Roma per volere dell’architetto e Presidente Raffaello Molina. Tutelare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale vuol dire creare nuove opportunità di sviluppo per i territori coinvolti. Una strategia che si adatta perfettamente alle caratteristiche della nostra Penisola. In un editoriale pubblicato sull’ultimo numero di “Diario Online”, rivista ufficiale della Fondazione, il Presidente ha parlato dell’Italia come il Paese del museo diffuso. “Non esiste paese in Italia che non conservi tracce storiche, monumenti e paesaggi di grande interesse – scrive l’architetto – un’incredibile media di circa 34 beni, tra architettonici e museali, ogni 100 km quadrati”. Un patrimonio immenso che tuttavia è in costante pericolo, ricorda Raffaello Molina riferendosi all’elevato rischio sismico del territorio. Un dato su tutti: i danni economici provocati dai terremoti degli ultimi 40 anni sono stati valutati in circa 135 miliardi di euro.

Raffaello Molina: le attività di Fondazione Prisma

In che modo è possibile salvaguardare quello che Raffaello Molina definisce “un’ininterrotta azione creativa dell’uomo attraverso i secoli”? Come valorizzare i circa 100mila punti di attrazione turistica diffusi nel Paese, dando spazio anche alle realtà produttive e artigiane presenti in ogni regione? Per il Presidente di Fondazione Prisma il primo step è concentrarsi sulla conservazione e la riqualificazione del patrimonio italiano, puntando in particolare sul senso di consapevolezza e appartenenza delle comunità. “La cultura di una comunità e dei suoi beni culturali – spiega – possono essere un punto di partenza per l’inizio di importanti processi economici e di sviluppo, nonché di scopi sociali, artistici e educativi”. Le azioni di Fondazione Prisma si basano innanzitutto sui benefici collettivi e sull’evoluzione dei rapporti sociali. Grazie allo sviluppo di questi aspetti, è possibile creare effetti positivi a catena per altri settori, in primis quello turistico. La Fondazione guidata da Raffaello Molina intende agire come coordinatore di una rete di professionisti, aziende e istituzioni, con l’obiettivo di convogliare tutti gli sforzi verso un’unica direzione, la tutela delle opere architettoniche italiane. Da qui il nome “Prisma”, che oltre ad essere l’acronimo di “Progetti per il Recupero di Immobili destinati allo Sviluppo Multidisciplinare delle Arti”, fa riferimento al poliedro capace di scomporre la luce bianca nelle sue componenti colorate.

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