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Imprese italiane: più donne nei CdA, ma la gestione preferita è sempre familiare

9 Aprile 2022 da helly

L’ultimo rapporto della Consob, la società che vigila sui mercati, ha fotografato la situazione delle imprese italiane che sono quotate in Borsa. Questa analisi evidenzia aspetti positivi e criticità che facciamo fatica a sconfiggere.

Più donne nella governance delle imprese italiane

imprese italianeLa notizia più lieta è che nella governance delle imprese italiane c’è sempre maggiore presenza femminile. La percentuale di donne con incarichi nei CdA ha infatti raggiunto il massimo storico. In base ai dati del 2021, è stato esercitato da donne il 41% degli incarichi di amministratore nelle società quotate alla Borsa di Milano.
Dopo anni di sforzi e normative sulle quote di genere, la presenza femminile nei posti che contano è quindi cresciuta.

Ma il ruolo apicale è un miraggio…

Tuttavia, sono ancora poche quelle che raggiungono i ruoli apicali nelle imprese italiane, specialmente nelle aziende più famose. Alla fine dello scorso anno, soltanto 16 società quotate avevano una donna nel ruolo di amministratore delegato. Questo numero corrisponde appena al 2% del valore totale di mercato.
Più di frequente (in 3 casi su 4) le donne sono assunte come consigliere indipendenti.

La maggiore presenza delle donne ai vertici delle imprese italiane ha pure diversi effetti collaterali. La Consob li indica nell’abbassamento dell’età media dei CdA, nell’aumento della quota di laureati e nella maggiore diversificazione dei profili professionali.

Digitalizzazione e sostenibilità: la strada è ancora lunga

Dal rapporto della Consob emergono altri dati interessanti sulle imprese italiane. Siamo in un mondo che viaggia verso la maggiore sostenibilità e la digitalizzazione, che saranno i market maker del futuro. Tuttavia la loro crescente rilevanza non è stata ancora colta da tutte le attività.
Lo dimostra il fatto che solo il 14,6% dei consiglieri ha competenze in materia di sostenibilità, mentre il 16% ha competenze digitali. In entrambi i casi, la percentuale si alza per le donne.

La proprietà delle imprese italiane quotate

Rimane ancora forte un tratto caratteristico delle nostre imprese. Ossia il controllo delle famiglie. A fine 2020 continuano ad essere i principali azionisti di riferimento, addirittura nel 64% dei casi.
Calano invece gli investitori istituzionali stranieri, mentre c’è un aumento di quelli italiani, che detengono una partecipazione rilevante in 18 società quotate.

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