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Quotazione Oro Paralleli con l’Andamento dell’Economia Globale

17 Maggio 2022 da comproorosubitofirenze

La quotazione oro oltre ad essere il valore assegnato ufficialmente al metallo prezioso più conosciuto ed apprezzato al mondo è anche un importante indice per comprendere l’andamento economico.
Attraverso l’andamento del prezzo ureo si può in parte leggere anche la storia economica e finanziaria.
Fino all’epoca conosciuta come Gold Standard il prezzo dell’oro era agganciato al dollaro americano che garantiva una conversione in oro del suo valore fissando un prezzo determinato.
Con la fine del sistema aureo nel 1971 la quotazione oro si svincola dalle regole dettate dal sistema valutario e divenne un metodo di investimento come molto altri pur conservando caratteristiche uniche e particolari.
Caratteristiche uniche in quanto questo bene prezioso è oggi vendibile facilmente in ogni sua forma presso attività come questo compro oro Firenze.
Le prime quotazioni dopo la fine del Gold Standard si attestavano su un valore che si aggirava sui 38 dollari oncia, in quel periodo la situazione economica globale era appena uscita dal vincolo della convertibilità con l’oro questo diede un impulso di crescita economica epocale sostenuto da un aumento esponenziale della quantità di denaro in circolazione non più rigidamente connesso all’accantonamento dell’oro.
Da quel momento il prezzo aureo comincio ad aumentare in modo lento ma costante alternando alcune fasi di forte rialzo ad altre di assestamento su valori più calmierati ma tendenzialmente sempre superiori rispetto alle quotazioni medie degli anni precedenti.
Ad innescare un forte rialzo della quotazione oro negli anni 80 fu crisi energetica del 1979 che vide il prezzo del petrolio aumentare così tanto da mette in difficoltà anche il sistema produttivo.
Il colpo subito dell’economia capitalistica portò ad un aumento della quotazione oro sostenuta dagli acquisti di coloro che capirono come il prezioso metallo giallo potesse essere un porto sicuro per limitare i danni economici derivanti dalla crisi innescata dal caro energia e dalla scarsità di petrolio.
In quel periodo la quotazione oro superò i 600 dollari oncia, negli anni successivi le conseguenze e l’inflazione derivante dal crisi petrolifera cominciarono ad affievolirsi ed in qualche modo ad essere superate dal sistema economico anche grazie a nuovi accordi con i paesi produttori di petrolio.
Anche il prezzo aureo tornò a livelli più bassi ma mai tornando alle medie di valore precedenti alla crisi energetica ed economica precedente.
Questa fu la prima volta in cui nel sistema economico e finanziario moderno l’oro fu utilizzato in modo diretto come bene rifugio in grado di far mantenere inalterato il valore dell’investimento anche di fronte a crisi economiche e inflazione.
Un fatto che passò inosservato dai più troppo presi a recuperare valore e produttività dopo il reset che la crisi petrolifera aveva determinato.
Successivamente la quotazione oro si è mantenuta in un range tra i 265 ed i 330 dollari oncia, con brevi rialzi che non hanno superato i 500 dollari, fino agli anni 2000.
Negli anni in questione la situazione economica generale non ha conosciuto crisi globali tali da determinare una corsa all’oro da parte di investitori in fuga dai mercati.
Ma con l’avvento del nuovo millennio la situazione finanziaria ha cominciato a complicarsi a causa della insostenibilità del sistema valutario stesso ormai lanciato verso un indebitamento costante.
Il sistema valutario scelto con l’abbandono del Gold Standard non reggendo più su beni materiali era destinato a crescere in modo eccessivo arrivando a toccare valori totalmente fittizi senza nessuna possibile relazione con il reale valore dei beni e servizi dell’economia reale.
Ma per vedere il primo rialzo evidente e strutturale della quotazione oro si deve aspettare il 2008, in corrispondenza della crisi innescata dal fallimento delle grandi banche americane come la Lehman Brothers.
Il prezzo aureo aveva già cominciato ad aumentare con l’inizio del 2006 forse anche grazie al particolare fiuto di chi vivendo più a stretto contatto con il sistema economico e finanziario aveva compreso l’arrivo di una forte instabilità del sistema valutario globale.
Seppur già precedentemente iniziata la data ufficiale dell’inizio della infinita crisi economica globale si può immaginare come il 15 settembre del 2008, crack della Lehman Brothers.
Una crisi da cui non si è mai usciti e che ormai si è trasformata in una decrescita economica e finanziaria strutturale.
La quotazione oro in risposta a questi eventi raggiunge il suo massimo storico ad oltre 1900 dollari oncia nel settembre 2011, un valore lontanissimo dalle medie precedenti alla prima decade del nuovo millennio.
Anche in questo caso, come avvenuto in occasione della crisi economica degli anni 80, negli anni successivi il prezzo aureo torna a scendere su un valore più calmierato ma restando comunque molto più alto rispetto alle medie degli anni precedenti a tali eventi.
Per superare di nuovo il precedente massimo storico si deve attendere l’agosto del 2020 quando la quotazione oro supera i 2070 dollari oncia, in questo caso ad affossare ancora di più l’economia è la strategia politica dei lockdown.
Il sistema economico viene fermato stavolta volontariamente dalle autorità e già nel marzo del 2020 molti indici crollano perdendo in alcuni casi il 50% del proprio valore.
Da quel momento anche molti investitori e risparmiatori meno attenti cominciano ad acquistare oro da investimento e questo porta in pochi mesi il suo valore a superare ripetutamente il massimo storico del 2011.
Da quel momento fino ad oggi il valore dell’oro non è più risceso sotto i 1800 dollari oncia e se la storia insegna qualcosa ci si deve aspettare che questo valore sia molto vicino al suo valore medio dal quale potrà poi ripartire per nuove corse al rialzo nei momenti in cui si profilino all’orizzonte ulteriori criticità economiche di livello globale.

 

 

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