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Rifiuti, una miniera di metanolo e idrogeno: l’intervento di Fabrizio Di Amato (Maire Tecnimont)

24 Giugno 2022 da agencyfdapress

Per utilizzare al meglio le risorse europee è necessario uno “slancio dello Stato verso le imprese”. A sostenerlo è Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont, in un’intervista rilasciata al “Forum in Masseria”.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: “Lavorare per accelerare bandi e attivare il sistema industriale”

Analizzare e approfondire le implicazioni del Pnrr in relazione a temi quali digitalizzazione, energia, salute, Mezzogiorno e infrastrutture. È lo scopo di “Forum in Masseria”, l’evento organizzato dal giornalista Bruno Vespa presso la Masseria “Li Reni”, a Manduria. Una tre giorni, dal 27 al 29 maggio, che ha visto la partecipazione di esperti, politici di governo e manager di società attive nei settori strategici. Tra questi anche Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont. Il fondatore della realtà attiva nella trasformazione delle risorse naturali ha preso parte all’ultimo panel dal titolo “L’economia dell’energia: quali prospettive con il Pnrr?”. Intervistato a latere dell’iniziativa, l’imprenditore ha spinto per un’accelerazione del Piano: “Abbiamo avuto una partenza a rilento perché non abbiamo visto un grande coinvolgimento dell’industria dei privati – ha spiegato Fabrizio Di Amato, che poi ha aggiunto – La pubblica amministrazione è già presa con mille altre tematiche ma ultimamente vediamo un’accelerazione dei bandi che sono quelli propedeutici ad attivare un sistema industriale. Sono convinto che se lavoriamo in questa direzione il PNRR può essere un’opportunità straordinaria”.

Fabrizio Di Amato: “Sfruttare le competenze dell’industria italiana per colmare il gap”

Per il Presidente di Maire Tecnimont il coinvolgimento dei privati si rende sempre più indispensabile: “Immaginiamo che tutti questi capitali a disposizione vengano levereggiati con capitali privati e finanziamenti del mondo del credito: possiamo moltiplicare per sei quello che oggi sono le somme a disposizione del Pnrr”. Ma è sul fronte delle competenze, sostiene Fabrizio Di Amato, che l’industria privata italiana può fare la differenza e contribuire a colmare il gap: “Bisognerebbe coniugare di più e avere più slancio da parte dello Stato verso le imprese, che hanno un patrimonio culturale e di competenze enorme”. Aggiungendo all’equazione nuove tecnologie e know-how delle imprese, il Pnrr può aspirare a dare al Paese l’impulso atteso: “Abbiamo un’occasione unica, con un Ministro dedicato alla transizione ecologica e il tema energetico sul tavolo. Come Gruppo – ha ricordato Fabrizio Di Amatoabbiamo investito tantissimo nella creazione di nuovi prodotti che oggi noi importiamo, compreso il gas di sintesi, che potrebbe essere una risposta al problema energetico. Le nostre stime ad esempio ci dicono che recuperando tutti i rifiuti che vanno oggi in discarica si potrebbe produrre circa il 10% del gas necessario per il fabbisogno termoelettrico italiano”.

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